Dopo un'attesa di oltre 4 anni, finalmente sono stati firmati i nuovi Contratti Nazionali del Terziario, Distribuzione e Servizi, che coinvolgono la più ampia parte dei lavoratori del settore privato in Italia, con più di 3 milioni di impiegati nelle attività commerciali e di servizi. Le proposte di accordo sono state firmate questa mattina a Roma, dopo una trattativa continua tra i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. I contratti avranno una durata di tre anni, dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2027.
Le discussioni tra i sindacati e i datori di lavoro sono riprese negli ultimi mesi in seguito a una massiccia mobilitazione organizzata da Filcams, Fisascat e Uiltucs, che ha culminato nello sciopero nazionale del 22 dicembre scorso, con migliaia di lavoratori che hanno partecipato alle manifestazioni in cinque città diverse: Cagliari, Milano, Napoli, Palermo e Roma. Grazie all'impegno comune dei sindacati e dei lavoratori, è stato possibile aprire un nuovo dialogo in una trattativa che era stagnante da troppo tempo dopo l'accordo temporaneo firmato nel dicembre 2022, e questo ha portato a un accordo che migliora le condizioni lavorative e i salari.
Per quanto riguarda i contenuti degli accordi, è previsto un aumento salariale di 240 euro al quarto livello, da distribuire insieme a una massa salariale di 7180 euro che include anche un bonus di 350 euro, ulteriormente migliorato rispetto all'anno precedente. La prima tranche di 70 euro sarà pagata a partire da aprile 2024, aggiungendosi ai 30 euro precedentemente concordati. È inoltre previsto un aumento dell'indennità annua per il part-time, che passerà da 120 euro a 155 euro.
Sono state apportate modifiche alla parte normativa, ridefinendo l'ambito di applicazione e aggiornando la classificazione dei profili professionali del settore in base ai nuovi standard. Inoltre, sono stati introdotti miglioramenti nelle politiche di genere e sono previsti ulteriori permessi per le donne vittime di violenza.
Per quanto riguarda il congedo parentale, il contratto riflette le disposizioni del D.lgs 105/2022 riguardanti l'accumulo dei giorni. Finalmente, la fruizione del congedo parentale non comporterà più una riduzione delle ferie e dei bonus aggiuntivi.
Il testo degli accordi sarà ora sottoposto all'approvazione dei lavoratori.